Crisi AMAT. Zotti, Filt: “Nessuna procedura di raffreddamento senza la partecipazione dei lavoratori”

Apprendiamo dalla stampa di mirabolanti trovate della direzione AMAT per seguire i riti della Settimana Santa tarantina dal mare. Una idea, quella di recuperare le vie dell’acqua, che certamente fa anche grande onore alla tradizione di fede e religiosità della città, ma ancora una volta suona propagandistica a fronte di una condizione generale che invece di fa acqua da tutte le parti, con mezzi e condizioni di lavoro sempre più precarie e il taglio di circa 2 chilometri per i bus AMAT e la paventata ipotesi di esuberi per circa 70 unità.

Così Francesco Zotti segretario Filt Taranto con delega al Trasporto pubblico locale, che dopo le preoccupanti notizie provenienti dal taglio sul livello dei servizi minimi di trasporto, interroga il Comune circa le sue responsabilità.

I 70 autisti in meno che si andrebbero a determinare in base al calcolo operato dall’AMAT Spa sono la raffigurazione plastica dell’incompetenza usata per determinare il futuro di questa importante municipalizzata – spiega Zotti – perché proprio come FILT nei diversi tavoli di confronto rimarcammo le nostre perplessità, sulla procedura amministrativa adottata per l’affidamento diretto del servizio di trasporto per dieci anni all’AMAT, in mancanza di entrate cere e che portava incertezze nell’assegnazione del servizio.

Ma il sindacato non intende arretrare neanche di un passo.

Quelle incertezze si sono concretizzate ma partendo dal presupposto che la legge nazionale garantisce la clausola sociale in caso di sostituzione del gestore e quindi la continuità occupazionale per gli autisti oggi considerati in esubero – commenta il rappresentante della FILT – c’è un dato che invece resta solido nella sua drammaticità: il prezzo che l’utenza cittadina dovrà pagare di fronte alle falle del servizio.

Cosa farà il Comune e la direzione AMAT, per il momento non è dato saperlo, ma si sa cosa farà la FILT, che al momento rigetta l’ipotesi di una procedura di “raffreddamento” e rinvia ogni decisione al prossimo incontro di contrattazione con l’azienda municipalizzata dei trasporti urbani.

La Regione, nel frattempo, nel corso dell’incontro del 3 aprile ha ricordato alle OOSS lo stanziamento di ulteriori 23milioni in Bilancio Regionale per servizi aggiuntivi proprio allo scopo di mantenere la piena occupazione nel settore.

L’azienda deve tornare a colloquiare con i suoi lavoratori – spiega Francesco Zotti – scoprirebbe che oltre ad aver investito poco sulle loro professionalità, c’è un enorme lavoro da fare sul rinnovamento del parco mezzi e sulla sicurezza. Temi – dice – che non sono avulsi dalle condizioni di minor introito già evidenziati nell’ultimo Bilancio aziendale.

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